Animatore Turistico, come diventare un professionista divertendosi ed imparando

Ogni animatore turistico ha la sua storia, il suo percorso alle spalle. Trucchi e consigli da regalare a tutti quelli che vogliono cominciare con questo fantastico lavoro. Francesco Salvemini è un animatore turistico da otto anni ed ha deciso di raccontarci e raccontarvi cosa mette nella sua valigia all’inizio di ogni stagione. Prima di lasciarvi alle parole di Francesco Salvemini vi ricordo che qualche giorno fa anche Flavio Granato, uno dei capi villaggio del gruppo 4Fun, ci ha concesso un’intervista molto interessante.

Quando e perchè hai deciso di diventare un animatore turistico?

Nel 2006, per caso, dopo aver letto un annuncio sul giornale. Decisi di provare per saziare la mia curiosità di viaggiare.

Ti ricordi le emozioni del tuo primo giorno da animatore turistico?

Sì, emozioni contrastanti. Era il 1 maggio del 2006, sull’Isola di Creta. Ero curioso e felice, ma non nascondo che durante il viaggio un po’ di paura mi assalì. Tra tutte le sensazioni, però, quella che dominava era il fatto di sentirmi vivo.

Hai frequentato il MAT? Che ricordi hai del tuo periodo di formazione?

Ho frequentato i Twin Days nel 2008 a Bologna. Avevo il numero diciassette, lo conservo ancora nella mia stanza in Italia. Frequento il MAT dal 2011 come supporto ai docenti di ruolo. Metto la mia esperienza al servizio dei nuovi arrivati. E’ un continuo crescere e alzare l’asticella sempre di una tacca.

Come ti prepari ad affrontare la tua giornata di lavoro?

Per rispondere a questa domanda ho bisogno di fare un breve cappello introduttivo. Ovviamente l’organizzazione della giornata è già decisa in sede di programmazione settimanale che rientra, a sua volta, nella programmazione mensile e nel raggiungimento degli obiettivi stagionali a medio e lungo termine.

Nello specifico ogni mattina alle 9.15 ho un meeting con il responsabile diurno, col responsabile del Miniclub e con il coreografo e costumista. Ognuno presenta gli eventi straordinari che non rientrano nella programmazione, si coordinano le esigenze e gli impegni di tutti, e poi si parte. Alle 9.30 si passa al meeting con il team, si parla con i ragazzi, si assegnano i compiti e comincia la giornata.

Di cosa ti occupi all’interno del villaggio?

Sono capo animazione dell’Insotel Club Maryland di Formentera.

Quali sono le qualità che deve avere un animatore turistico per fare il tuo lavoro?

Deve avere voglia di andare al massimo.

Hai mai partecipato ad uno spettacolo 4FUN? Se sì che ricordi hai?

Lavorando con 4FUN dal 2008 mi è capitato di partecipare a diversi spettacoli. Uno show prima di tutto ha bisogno di essere montato. Quindi prove, tante prove perchè il prodotto che 4FUN vuole offrire è di primo livello. Siamo come gli atleti, ci alleniamo duramente per ottenere il risultato.

Non mi sento di ricordarne uno in particolare. Ricordo la soddisfazione a fine spettacolo. Si cancella ogni fatica, gli applausi, i complimenti degli ospiti e lo sguardo dei tuoi compagni, quell’incredibile momento nel quale capisci di aver ottenuto un successo. In questo c’è tutta la passione per il nostro mestiere, solo che fa parte di un team può capire queste soddisfazioni.

Che consigli daresti a chi vuole intraprendere la carriera da animatore turistico?

Non pensatelo, fatelo. Non rimandate, Life is Now, iscrivetevi al MAT. In bocca al lupo.

Ha detto tutto Francesco. Se siete in vacanza a Formentera o se siete tornati da poco potreste votarlo e fargli vincere il concorso “Vota l’animatore“. Buon Divertimento.